Melagrana

Giuseppe Solito

 "Malum granatum", detto comunemente "melagrana", è un frutto la cui stagionalità va da settembre a novembre. Appartiene alla categoria di frutto polposo acido. I suoi granelli prendono il nome di arilli, che al loro interno contengono dei semi.

La parte commestibile del frutto del melograno, che rappresenta più o meno il 50% del totale, è costituita per il 40% da arilli e per il 10% da semi.

I frutti del melograno sono ricchi di vitamina e provitamina A e di vitamina C.

Gli arilli contengono l’80% di acqua, il 16% di zuccheri totali (principalmente fruttosio e glucosio), il 2% di fibre costituite soprattutto da pectina, acido ascorbico (vitamina C), acido citrico, e polifenoli, principalmente antociani che sono i responsabili di buona parte delle attività protettive comprese quelle antiossidanti e antinfiammatorie.

Anche i semi contengono nutrienti interessanti: fra il 12 e il 20% il peso totale è rappresentato dall'olio che contiene circa il 70% di acido punicico, un acido grasso molto simile all'acido alfa linolenico che appartiene alla famiglia degli omega-3. Inoltre, nei semi è contenuta la maggior parte della fibra, altre vitamine e polifenoli. Eliminando, quindi, i semi si perdono un bel po’ di sostanze nutrienti.

L'altro 50% del peso totale del frutto corrisponde alla buccia che comprende sia la parte più dura esterna, sia la parte bianca interna che avvolge i chicchi. Anche la buccia è un’importante fonte di nutrienti come composti fenolici, minerali (soprattutto potassio, azoto, calcio, fosforo, magnesio e sodio) e fibre.

Le sostanze in essa contenute aiutano a contrastare gli stati infiammatori che sono alla base dello sviluppo di diverse malattie croniche come cardiopatie, diabete di tipo 2 e obesità.

ll clima ideale per la produzione delle melagrane deve essere temperato-caldo.