Luoghi della Memoria in Italia
Manuel Parisi
Per ricordare non occorre andare per forza in Polonia, in Austria o in Germania. Ci sono luoghi da visitare, anche in Italia, che raccontano storie di deportazione e di sopraffazione che vale la pena conoscere per avere almeno una piccola idea di ciò che accadde in una delle pagine più dolorose della storia del nostro pianeta. Eccone alcuni:
- Complesso Museale Ebraico di Casale Monferrato
In Piemonte si trova una delle collezioni di oggetti d’arte ebraica più importanti in Europa: non a caso viene anche chiamato Museo degli Argenti. È possibile visitare, oltre al museo, anche la Sinagoga, i Cimiteri e il Museo dei lumi.
- Milano, memoriale della Shoah: binario 21
Il Memoriale della Shoah di Milano (Binario 21) sorge in un'area della Stazione Centrale situata al di sotto dei binari ferroviari ordinari. L'area era originariamente adibita al carico e scarico dei vagoni postali e aveva accesso diretto a Via Ferrante Aporti. Tra il 1943 e il 1945 questo fu il luogo in cui centinaia di deportati furono caricati su vagoni merci, che venivano sollevati tramite un elevatore e trasportati così al sovrastante piano dei binari. Una volta posizionati alla banchina di partenza, venivano agganciati ai convogli diretti ai campi di concentramento e sterminio (Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen) o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano. Dagli stessi binari partirono anche numerosi deportati politici, destinati al campo di concentramento di Mauthausen o ai campi italiani.
- Fossoli (Modena), campo di concentramento
Il campo di Fossoli fu allestito dagli italiani nel 1942 come campo di prigionia e concentramento situato nell'omonima località dell'Emilia-Romagna nel modenese. Fu successivamente utilizzato dalla Repubblica Sociale Italiana e quindi direttamente dalle SS come principale campo di concentramento e transito (in lingua tedesca: Polizei-und Durchgangslager) per la deportazione in Germania di ebrei e oppositori politici. Nel dopoguerra, vi furono internati prigionieri del regime sconfitto.
- Firenze, Santa Maria Novella: binario 16 e binario 6
Il 9 novembre 1943 oltre 300 ebrei rastrellati dai nazifascisti furono caricati al binario 16 e inviati ad Auschwitz; a ricordo è stato posto nel 2013 un monumento ideato da uno studente dell'Istituto d'arte di Firenze. Invece al binario 6 una targa richiama il treno che l'8 marzo 1944 partì da qui carico di oltre mille deportati politici rastrellati dopo gli scioperi di quel periodo, e destinati ai campi di concentramento nazisti. La targa fu collocata nel marzo 1991, in occasione del 47° anniversario della Deportazione.
- Roma, Ghetto e Portico di Ottavia
Il quartiere conosciuto come il ghetto, tale dal 1555 per isolare gli ebrei dal resto della popolazione, era costituito dalle poche strette vie situate fra piazza Giudea (oggi piazza delle Cinque Scole), i resti del Portico d'Ottavia, e le rive del Tevere davanti all'Isola Tiberina su una superficie totale di circa tre ettari. Il grande dramma arrivò nel 1943, quando il 16 ottobre le SS naziste rastrellarono e deportarono nei campi di concentramento più di 1000 ebrei. Tornarono solo in 16.
- Ferramonti di Tarsia (Cosenza), campo di concentramento
Il campo di internamento di Ferramonti, nel comune di Tarsia in provincia di Cosenza, è stato il principale (in termini di consistenza numerica) tra i numerosi luoghi di internamento per ebrei, apolidi, stranieri nemici e slavi aperti dal regime fascista tra il giugno e il settembre 1940, all'indomani dell'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale. Il campo fu liberato dagli inglesi nel settembre del 1943, ma molti ex-internati rimasero a Ferramonti anche negli anni successivi e il campo di Ferramonti fu ufficialmente chiuso l'11 dicembre 1945.